Dopo aver scoperto delle stelle che orbitavano intorno ad un oggetto invisibile gli scienziati hanno scoperto Sagittarius A*, il buco nero della Via Lattea.
L'oggetto dista circa 27.000 anni luce dalla Terra, per osservarlo il team dell'Event Horizon Telescope Collaboration ha creato una rete di 8 telescopi, in tutto il mondo, connessi tra di loro.
Grazie a questa rete di telescopi gli scienziati sono stati in grado di osservare, e scattare, delle immagini dell'oggetto.
Anche se non possiamo vedere il buco nero, a causa dell'oscurità dell'oggetto, il gas incandescente che lo circonda mostra una firma rivelatrice: una regione centrale scura, o ombra, circondata da una struttura brillante ad anello.
L'immagine ci mostra la luce piegata dalla potente forza di gravità del buco nero, che ha una massa quattro milioni di volte più grande di quella del Sole.
M87 e Sgr A* a confronto
I due buchi neri appaiono molto simili, anche se il buco nero della nostra galassia (seconda immagine) è più di mille volte più piccolo e meno massiccio di M87*(prima immagine).
"Abbiamo qui due tipi completamente diversi di galassia e due masse di buchi neri molto diverse, ma vicino al bordo questi buchi neri sembrano sorprendentemente simili", afferma Sera Markoff, co-presidente del Consiglio Scientifico dell'EHT. "Questo ci dice che la Relatività Generale governa questi oggetti da vicino, e qualsiasi differenza che vediamo più lontano deve essere dovuta a differenze nel materiale che circonda i buchi neri".
Gli scienziati hanno iniziato a utilizzare i nuovi dati per verificare teorie e modelli di come il gas si comporta intorno ai buchi neri supermassicci. Questo processo non è ancora del tutto compreso, ma si ritiene che svolga un ruolo chiave nel plasmare la formazione e l'evoluzione delle galassie.
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