Nelle prime ore del 26 agosto SpaceX e T-Mobile hanno annunciato una collaborazione che rivoluzionerà la telefonia mobile.
Il progetto, chiamato Coverage Above and Beyond, abbinerà la tecnologia della telefonia tradizionale alla rete Starlink di SpaceX per i clienti di T-Mobile US.
La nuova generazione di satelliti Starlink permetterà l'utilizzo del servizio Starlink per effettuare chiamate ed inviare messaggi anche nelle 'aree morte', ovvero aree dove l'infrastruttura terrestre non fornisce alcun tipo di segnale. La fase Beta del programma dovrebbe iniziare a 'fine 2023'.
Come funzionerà?
Data la dimensione ridotta, gli attuali satelliti Starlink non hanno la potenza necessaria per inviare, e sopratutto ricevere, il debole segnale di un cellulare.
Per questo motivo SpaceX sta investendo nello sviluppo della seconda generazione di Starlink.
I satelliti V2 avranno una lunghezza di circa 7 metri ed un'antenna che si aprirà per circa 5 m al lato. Durante il transito l'antenna invierà e riceverà dati lungo un raggio focalizzato.
Nelle prime fasi il servizio non fornirà una connessione a banda larga. Una cella infatti fornirà da 2 a 4 megabit di dati, sufficienti per inviare milioni di messaggi e effettuare migliaglia di chiamate.
Quando un telefono si troverà in un area senza campo, attirerà il segnale del satellite più vicino. Questo servizio è pensato, sopratutto, per fornire agli utenti una connessione telefonica con i servizi d'emergenza nelle aree rurali o in aree colpite da disastri ambientali, dove le connessioni tradizionali non sono disponibili e/o utilizzabili.
I problemi da affrontare
"Queste sono le antenne più avanzate al mondo, pensiamo. Devono captare un segnale molto silenzioso dal tuo cellulare." ha detto Musk. Questa infatti è una delle 'sfide' principali del servizio.
Il segnale del cellulare, molto basso, deve raggiungere un satellite che si trova a circa 800 km di altezza e viaggia ad una velocità di circa 7 km al secondo. Il satellite deve anche compensare l'effetto Doppler, cioè il cambiamento della frequenza o della lunghezza d'onda, dovuto dal movimento nel cielo.
Un'altro problema d'affrontare è il lancio dei satelliti Starlink V2. Data la grandezza, infatti, i satelliti non entreranno nei fairing di un Falcon 9 e dovranno attendere che Starship diventi operativo.
In caso di ritardi al razzo, SpaceX potrebbe sviluppare la versione 'mini' dei satelliti Starlink V2 che potrebbero adattarsi ai fairing del Falcon.
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